martedì 29 dicembre 2009

memoria


Un impiego a vita non è mica male. Veramente. Tutti son pronti ad ammettere che ad una posizione sicura nel mondo si collegano cento piccole bellezze, piacevolezze e comodità, come ad esempio la gradevole riposante qualità di membro del circolo di cultura letteraria. Chi ha una sistemazione si può permettere delle simpatiche serate in birreria. Il reddito fisso va la sera al concerto o al teatro. Il buon stipendio partecipa con entusiasmo e sicuro di sé ai balli in maschera. Eppure vi sono, connesse alla vita dell'impiego sicuro, diverse cose sgradevoli, tra l'altro la lenta distruzione della salute fisica e spirituale. S'intende qui ricordare timidamente il sistema nervoso.

Così scriveva nel 1913 Robert Walser. Quasi cento anni fa.
Leggendo le sue pagine ho l'impressione di capire quanto di meravigliosamente brillante ci sia nella storia di ogni giorno, e quanto di banalmente mediocre ci sia nella leggenda di una vita.

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