domenica 10 gennaio 2010

una specie di paralisi


Ho provato una sensazione familiare, che ho collegato subito con il sentirmi a casa, ascoltando un video ripetitivo e ipnotico montato all'ingresso di una mostra. Solo poi ho scoperto che si intitolava Teaching a plant the alphabet, ripromettendomi anche di cercare di saperne di più.
Mentre mangiavo al tavolino del bar del museo, sentivo sillabe sempre uguali ripetersi quasi all'infinito. Allora mi ha contagiato una sensazione di torpore, rallentando i miei movimenti, e mentre finiva il pomeriggio ho percepito avvolgermi un alone ovattato, molto distintamente ma senza che nessuno se ne accorgesse.


In realtà, già poco prima mi ero soffermato davanti ad un altro video, che aveva catturato la mia attenzione senza apparentemente dirmi nulla. Non era soltanto la bellezza della protagonista, o il sottofondo musicale profondamente torbido; mi sembrava esserci dell'altro, quasi un'intuizione senza uscita, o il desiderio di un calore. Sì, forse il desiderio e la nostalgia di un calore.
Oggi però, a qualche giorno di distanza, l'impressione sembra svanita. Sento una mancanza, ma sono sicuro che ritornerà.

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