mercoledì 26 settembre 2007

in navigazione


Caro Björn,
dopo aver letto “Bisogno di libertà”, le scrivo per dirle che, se un giorno dovesse decidere di cambiare professione, le consiglierei il sacerdote, o pastore che dir si voglia.
Non sgrani gli occhi domandandosi come possa venirmi in mente una tale idea! So e ho letto che non è credente, ma mi ha molto stupito la grande tranquillità e sicurezza che emana dalle sue pagine, il senso di sapere sempre quello che è giusto fare. Non prenda troppo sul serio questo consiglio, ma è veramente la prima idea affiorata alla mente dopo aver letto l’ultima pagina del suo libro.
Ho anche pensato, subito dopo, che questa impressione di calma nasconderà forse un’inquietudine interna, un’incertezza e un dubbio sempre sotto la superficie, ma quella è ugualmente la sensazione che ho creduto di riconoscere costantemente fra le sue pagine, e se da un lato la trovo quasi invidiabile, dall’altro confesso che mi spaventa e mi fa voltare la testa da un’altra parte, non verso le risposte ma verso le domande.
Al prossimo libro, libero di non sapere dove e quando.

lunedì 17 settembre 2007

appuntamento


Il treno si è fermato all'ultima stazione prima della frontiera, e prima di fare i pochi metri verso la prima stazione in Spagna avrebbe dovuto aspettare un'ora, fermo sui binari. Sono sceso, con un'ora di anticipo su quanto pensavo, e in quell'ora immobile ho iniziato a ricapitolare.
Ho pensato al viaggio in treno della sera prima, al ricadere continuamente nel sonno, al risvegliarsi con la sensazione di riemergere di soprassalto da un mare increspato in cui stavo per affogare. Seduto nell'atrio, ho voluto appuntare su un taccuino i timori e le attese, pensando che nessun luogo fosse più adatto di quello, una stazione di confine che segna una frontiera geografica per molti e anche una della memoria per me.
E così ho scritto poche righe, slegate, cercando di chiarire nelle parole i sobbalzi ad ogni voce spagnola e la paura di non riconoscere un viso dopo molto tempo. Poi, ho richiuso il taccuino, ho aperto un libro e ho cercato di aspettare leggendo.

giovedì 6 settembre 2007

dopo il temporale...


… tornando in bicicletta ho visto l’acqua ai bordi delle strade, e dentro l’acqua il rosso e l’azzurro dei palazzi e del cielo. E alzando gli occhi la facciata della chiesa, bianca e concava, che affiorava dai tetti vicini. Più lontano, il cielo che mandava gli ultimi riflessi rossastri sulle nuvole prima che si disperdessero e si facesse buio.
Il giorno dopo ci sarebbe stato un cielo solo azzurro, e le poche nuvole sarebbero state solo bianche, piccole e dai contorni netti. Freddo all’ombra e caldo al sole, e il vento fresco che preannuncia in anticipo l’arrivo dell’autunno.
Questo due giorni fa, oggi il cielo è tornato bianco, grigio chiaro.

lunedì 3 settembre 2007

confesso


Una Peugeot scassata, un cane assonnato che assomiglia a Braccobaldo, una facilità innata a far perdere la pazienza agli assassini...
Confesso, anzi, proclamo, di avere un’ammirazione sconfinata per il tenente Colombo. Di emozionarmi ogni volta anche se sappiamo tutti e due sin dall’inizio, Colombo e io, chi è il colpevole.