lunedì 26 marzo 2007

viaggio in India 23.03


Prima uscita da solo in bici, direzione città. Qualche chilometro di strada e un villaggio, qualche foto con il tramonto del sole alla mia destra.
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Ultima notte in India. La prima immagine è la luna che sorride fra le stelle, luna calante.

viaggio in India 20.03


Tra tutte le cose i limoni dell’India sono i più succosi. Grandi poco più di una noce, hanno un profumo forte e un succo concentrato.
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Mendicanti.
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Le spese in città si sono dilatate all’infinito, senza ragioni apparenti, come sempre. Così nel frattempo è calata la sera, l’unica luce rimane quella delle scie caotiche degli apecar e delle bancarelle per le strade; le grandi insegne pubblicitarie non sono ancora al neon, e l’illuminazione pubblica non è ancora arrivata.
Ritorno a casa, stipati, costeggiando al buio il letto del fiume in secca, interminabile luogo di pascolo fino alle prossime piogge.

domenica 25 marzo 2007

viaggio in India 18.03

Stasera cena con frate Enrico, in India da 33 anni, segnati nel volto e nelle parole; sono catapultato con tranquillità nell’Italia di Carosello e di Cementano dei suoi ricordi.
Sono molto ammirato di fronte alla testimonianza vivente di una fede così semplice e allo stesso tempo profonda, ma sono anche consapevole della sua singolarità, anche fra chi, per così dire, è un fedele di mestiere.
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Domenica di vuoto nulla. Nulla da fare e nulla da aspettare.
A proposito di ieri sera, mi sono detto che per aiutare chi soffre non è necessario avere una fede religiosa forte e sicura, e questo mi risolleva molto.

martedì 20 marzo 2007

viaggio in India 16.03


Mi accorgo di non riuscire a scrivere frasi e impressioni in forma di diario o racconto, solo parole isolate. Forse troppe immagini si sono susseguite e accavallate, forse il caldo soffocante paralizza ogni attività, e fa assumere l’imperturbabilità di questa terra.

Uomini e donne restano bambini fino al matrimonio, poi invecchiano di colpo, e s’imbrutiscono di solito parecchio.
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Un forte contrasto fra l’abbandono e l’incuria delle strade delle città, discariche a cielo aperto, e la cura e la pulizia meticolosa delle donne, I capelli perfetti, gli abiti sgargianti e sempre diversi, i gioielli semplici che non mancano mai, il loro incedere da sacerdotesse.
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Oggi ucciso un cobra vicino al muro di cinta. Tanti colpi di bastone e la testa fracassata, poi portato il cadavere sulla ghiaia davanti a casa, e osservato da tutti curiosamente.

viaggio in India 14.03


Oggi la cosa più bella da ricordare è Golconda, una rocca immensa come una città nel cuore della città. Un’architettura possente e spoglia, che non si rassegna a scomparire. È stata costruita da titani, e poggia direttamente sulla pietra della montagna, creando giardini, terrazzi e gallerie.
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Il viaggio per arrivare a Guntur lo facciamo in macchina. Al paesaggio urbano, fra palazzi di vetro e capanne, se ne sostituisce uno quasi desertico, dove le montagne che ci lasciamo dietro hanno cime arrotondate come le lettere delle scritte che vediamo.
Dopo 13 ore di viaggio in aereo, 6 ore di macchina per raggiungere la destinazione. Mi accorgo di essere in India soltanto quando posso scendere, fare due passi in un villaggio, sorridere agli occhi che mi guardano da ogni direzione. Dopotutto, vedere un paesaggio correre dal finestrino o da uno schermo di un televisore non è nolto diverso.
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La camera dell-albergo stasera ha un terrazzo che si affaccia su una via della città, un traffico indifferente al giorno e alla notte. Mi chiedo come sia possibile che questo mondo potesse esistere sempre uguale a se stesso prima che lo vedessi, e come continuerà a farlo anche dopo che sarò partito.
Ci sono momenti in cui vorrei essere solo lontano.

sabato 17 marzo 2007

viaggio in India 12.03


Parto la notte, e per conseguenza il giorno si trasforma in un’interminabile attesa che non si riesce mai a riempire.
Ho passato la domenica mattina al telefono, il pomeriggio al lago. Una mia domenica di sole, almeno nel pomeriggio, anche se ne avrei fatto a meno per partire giàdalla maattina.
Le ore sono passate lentamente fino al momento di mettersi finalmente in viaggio, con poco sonno alle spalle ma ugualmente senza sentirne il bisogno.
12 giorni non sono veramente molti, e forse è proprio per questo, per avere un ritorno già programmato, che mi sono accorto di essere un po’ insensibile nell’affrontare questo viaggio.
Forse è qualcosa che verrà da sé, man mano che mi avvicinerò all’India.

giovedì 8 marzo 2007

scrittura semicolta


Quando Paolo Nori presenta il suo ultimo libro, Noi la farem vendetta, quando fa una precisa e lucida ricostruzione degli avvenimenti di Reggio Emilia il 7 luglio del 1960, quando legge brani del libro che parlano anche di Irma, sua figlia, quando risponde alle tante domande, alcune belle altre meno, che gli vengono poste, ad un certo punto proprio alla fine un signore in prima fila gli fa che vorrebbe sapere alcuni chiarimenti su com’è saltato fuori quel libro nella sua concretezza, che Nori aveva detto poco prima e cioè che aveva letto un libro in cui un commissario di polizia vedendo dei fatti di violenza della polizia disgustato dal comportamento della polizia resta in dubbio per tutto il romanzo se dimettersi o non dimettersi, e allora Nori dice che invece lo sanno tutti come fa la polizia, che proprio tutta la polizia fa violenza, ecco, allora io direi a Nori che questo lo deve dire alle famiglie dei poliziotti morti assassinati a Capaci e via D’Amelio.

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Forse si è perso di vista il buon senso..

martedì 6 marzo 2007

giorni di attese


per poter conoscere qualcosa di più delle cose dietro l'angolo. Sempre con la speranza che la corrente degli eventi mi stia portando verso qualcosa di bello.
Sabato c'è stata l'eclissi di luna, la prossima dovrebbe essere tra 27 anni, cioè più o meno lo stesso tempo che è passato da quando sono nato. Quella che ho visto non era rossa ma grigio/nera, ed era il momento iniziale, quando la luna stava entrando piano piano nel cono d'ombra che la terra proiettava. L'ho vista fra le luci della città, come altri passanti sorpresi e con uno Charlot infreddolito vicino.
E mi ha stupito molto la sua lentezza, la sua pazienza, le ore che sono passate perchè potesse completare tutto il suo percorso, perdersi e ritrovarsi; flemmatica quasi, non so se per la sicurezza che avrebbe di nuovo visto la luce o perchè dopotutto è fatta così. E naturalmente mi ci riconosco, come potrei non farlo?

giovedì 1 marzo 2007

fiducia

A volte le cose ti vengono incontro senza darti il tempo di pensare, di riflettere, ma soprattutto contemporaneamente. Anche se sono poche, se potrebbero diluirsi senza troppa fatica per darti la possibilità di assaporarle tutte. Invece niente da fare, si sovrappongono l'una sull'altra, e interrompono bruscamente, superficialmente(?) un'assenza.
Una scelta bisogna farla, e così spero di non dover ammettere, fra un po', di avere qualche regret in più..