sabato 26 dicembre 2009

pioggia che cade

Una frase di Borges ricorda gli oggetti che ci circondano, di cui ci serviamo ogni giorno anche senza pensarci, e che ci sopravviveranno. Credo che Borges l'abbia scritta in un momento di esaltazione, perché attribuisce loro l'assenza di un ricordo, e un'indifferenza nei confronti di chi le adopera (dice infatti che non si accorgeranno neppure della nostra scomparsa). Ma io non ne sono così convinto, a me sembra quasi di intuire, in certi momenti, che "invecchino" con noi, che ci sia una specie di legame che lega a distanza delle vite che si sono incontrate e hanno proceduto vicine.

In un altro libro, che si chiama Il taglio del bosco, il protagonista Guglielmo è appunto un taglialegna. Accanto alle preoccupazioni del bosco da tagliare e del carbone da produrre, i suoi pensieri tornano sempre alla moglie morta da poco, alle parole che lei voleva dirgli quando sul letto gli rivolgeva uno sguardo denso, senza riuscire a dire nulla. Il significato di quello sguardo continua a turbare Guglielmo, che desidera che il tempo passi in fretta per lui, che i giorni si succedano ai giorni, alle stagioni e agli anni, forse per affrettare una fine, forse per sapere, da malato, che cosa lei aveva voluto dirgli con gli occhi.

E ora incontro un'altra citazione, questa volta dalla Bibbia: I tempi correranno più in fretta di quelli passati, e più che le passate voleranno le età, e gli anni fuggiranno più rapidi di quelli presenti.
Tutto questo mentre per me i giorni del Natale sono i più lunghi e interminabili, e mi chiedo se sarà mai possibile che passino.

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