lunedì 13 agosto 2007

berlin I


E ora, nell’ambiente ovattato delle sale dell’aeroporto, aspettando di salire sull’aereo che mi riporterà in Italia, è scomparsa quella strana ansia che precedeva il ritorno.
Avevo già conosciuto quell’appartamento l’anno scorso, da ospite ogni tanto. Quest’anno l’ho ritrovato, vuoto, per una settimana intera. L’ho occupato e vissuto, le cene sul terrazzo, le teorie sul montaggio di una lampada, la bici in giro per la città, il sole e la pioggia.
E rientrare da solo poco prima di ripartire, pranzare e dare una sistemata nel silenzio, mi riusciva insopportabile. Mi scoprivo a fare ogni cosa in fretta, l’acqua alla gola anche se il tempo non mancava di certo. Avrei voluto essere già a casa.

Ora, seduto in un posto che si dice anonimo, non mi dispiacerebbe che il volo non arrivasse più, e stare a scrivere e ascoltare ancora.

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