martedì 14 luglio 2009

il sole in fronte


A ben vedere da sempre, il suo legame con il mondo fu dei più labili. Non giunse mai a stabilirsi da nessuna parte, mai poté disporre di qualcosa di suo, fosse pure l'oggetto più insignificante. Non ebbe mai una casa né mai abitò a lungo nello stesso luogo, di arredi suoi non ne aveva - non solo uno - e, quanto al guardaroba, era fornito al massimo di un abito buono e di quello per tutti i giorni. Perfino di ciò che occorre ad uno scrittore nell'esercizio del proprio mestiere, non c'era praticamente nulla che egli potesse dire suo. In fatto di libri non possedeva, credo, nemmeno quelli scritti da lui. Ciò che leggeva, di solito lo prendeva in prestito. Anche la carta su cui scriveva era di seconda mano. Così sprovvisto come fu in vita sua di ogni bene materiale, altrettanto distaccato si mantenne dai suoi simili.

Sono stato contento di aver ricevuto (anch'io in prestito) il libro da cui vengono queste parole, e di averlo letto stasera stessa al tavolino illuminato dal lampione, nel tempo di una birra fresca nella densa afa della sera.
Nell'infinita distanza che separa ognuno da ogni cosa al di fuori di sé, sono sempre attirato dal modo di essere di Robert Walser, così estraneo al mondo nella sua malinconica follia. Negli anni di Berlino, delle ambizioni letterarie, c'era in lui l'eccentricità e lo slancio di chi si getta a capofitto oltre le cose. Poi credo che sia cresciuta la convinzione che esisteva già in silenzio prima di tutto, il senso di inevitabilità di ogni cosa, l'assenza e il ripiegamento su se stesso fino a scomparire.
Mimetizzarsi fra le cose, dare loro un'anima perché i sentimenti sono profondi là dove si accostano a quello che c'è di più effimero. Affacciarsi sulla scena con delicatezza, sopportare il peso del nulla come quanto di più umano sia dato sentire.
Confesso però che a volte la lettura delle sue pagine mi è riuscita sbagliata, non per le raffinate acrobazie verbali dei primi libri ma per la mia difficoltà a riconoscere questa sua umanità nelle parole. Sono sicuro che verrà il tempo.

Nessun commento: