martedì 12 dicembre 2006

il tempo è il "come"



"Che cosè il tempo?

Se il tempo trova il suo senso nell’eternità, allora esso va compreso muovendo da quest’ultima. […] Porre il problema in questo modo va bene a condizione che noi disponiamo del punto di partenza indicato, cioè che conosciamo e comprendiamo a sufficienza l’eternità. […] Se Dio dovesse essere l’eternità, allora il modo appena suggerito di considerare il tempo non potrebbe rimanere nell’aporia fino a quando non saprà di Dio. […] Se l’accesso a Dio è la fede, e se accettare l’eternità non è altro che questa fede, allora […] è il teologo il conoscitore adeguato e competente del tempo.

[…]

Non guardiamo alla risposta, ma ripetiamo la domanda. Che cos’è accaduto alla domanda? Si è trasformata. “Che cos’è il tempo?” è diventato: “chi è il tempo?”. Più precisamente: siamo noi stessi il tempo? O ancora più precisamente: sono io il mio tempo? Così mi faccio il più vicino possibile al tempo, e se intendo bene la domanda, allora con essa tutto si è fatto serio. Dunque questo domandare è il modo più adeguato di accedere al tempo e di trattarlo in quanto ogni volta mio. Allora l’esserci sarebbe problematicità."

Martin Heidegger, Il concetto di tempo.

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