mercoledì 27 dicembre 2006

cavalleria errante

“Lento, ma inarrestabile, cavalca nei secoli l’allampanato cavaliere Don Chisciotte; dietro, il suo scudiero tondo e proverbioso”. Purtroppo finisce anche un libro che si vorrebbe non finisse mai, che è un universo infinito con un inizio e una fine.

Un’enciclopedia umana della realtà e del sogno, così paiono a me queste milleduecento e abbondanti pagine. Ho trovato il Don Chisciotte citato ovunque mi voltassi, e ancora lo trovo; e mi sembra di aver capito perché, perché è una storia vivente, ricca, Calvino direbbe “che non ha mai finito di dire quello che ha da dire”, che è una definizione tanto azzeccata quanto inflazionata, perchè ormai fa mi pensare a qualcosa di polveroso, soporifero e pesante fin che vuoi.

Ma se io sono proprio quel lettore sfaccendato, illustre o oscuro che fa da destinatario, allora questo libro è veramente “il più bello, il più brillante, il più geniale che si possa immaginare”.

E chi la vuol più cotta, se la cocia.

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