domenica 20 settembre 2009

i detective selvaggi


Interrompo la lettura, si parla dei bagni pubblici del Messico e del protagonista abituato a leggere a Parigi sotto la doccia, slavando così irrimediabilmente le pagine. Ricordo che Warhol aveva scritto (in "America") che una delle cose che si sentiva di suggerire al governo era quella di creare nelle città degli immensi bagni pubblici e gratuiti, dove chiunque potesse lavarsi e prendersi cura di sé.

In realtà, non sono nemmeno a metà del libro, ma annoto comunque alcune prime impressioni: la soverchiante quantità di nomi di persona (forse tutti quelli possibili, che compaiono nella totale ramificazione di storie e personaggi) e la descrizione dei poeti come eroi nel mondo (eroi selvaggi e clandestini, in un certo senso). Ho ritrovato anche il nome di Arcimboldi, che ricompare in un'altra veste in un libro successivo, l'ultimo libro dello stesso autore.

Recentemente ho cominciato a inviare mail a persone "pubbliche", per criticare cose che non condivido. Ho pensato che fa sempre bene, non si sa mai.
E comincio di nuovo a sentire la mancanza di cose che non conosco, e anche una grande voglia di fare che mi piace molto, voglia di non perdere tempo.

Nessun commento: