martedì 16 settembre 2008

una scena qualsiasi


Mi ero seduto da poco a un tavolo in piazza, all'aperto, quando un amico mi sfiora con la bicicletta, salutandomi, e andando ad appoggiarla e a chiuderla più in là. Mentre mi sistemo al mio posto (le sedie sull'acciottolato traballano facilmente), mi volto per vederlo venire verso di me, e nel voltarmi compare la sua compagna, a piedi. Si prendono così le misure di una possibile conversazione sincera, abbozzandola alla larga dalle ultime vacanze e dalla fine del festival, ma loro restano in piedi, e decidono poi di sedersi un po' più in là.
Da un tavolo dietro di me arrivano le voci biascicate di chi ha già bevuto abbastanza, seduta su una sedia appoggiata al muro una donna si è addormentata con il cane che tiene ancora al guinzaglio, tre donne eleganti arrivano ora e si siedono rilassate e sigaretta attorno a un tavolo.

Non ho fretta di finire la mia birra, e sarò l'ultimo. Qui ognuno sembra portare in fronte il peso del giorno, e a me sembra quasi di dimenticarlo per un attimo.

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