martedì 22 aprile 2008

un lancio di dadi


Se finisco un libro che mi ha affascinato, mi rimane il sapore fra le labbra, e non voglio iniziarne un altro per paura di dimenticarlo troppo in fretta.

Sui gradini della piazza silenziosa, mentre il caldo giusto ancora non arriva, questa sera ho letto le ultime pagine di Alessandro o Della verità, di Arno Schmidt. Quattro racconti scritti negli anni ‘50 e ambientati nell'antichità: l'io narrante è un vecchio visionario che fugge da una prigione cartaginese, uno scienziato che vuole misurare la circonferenza del mondo a piedi, un discepolo di Aristotele che si mette in viaggio per conoscere di persona Alessandro, un filosofo pagano fra i cristiani della corte di Giustiniano.

Impossibile descrivere le frasi traboccanti che si accatastano veloci l’una sull’altra, tutto il ribollire di astronomia e società e sogno insieme. La mia naturale diffidenza verso i personaggi storici o quasi calati nei romanzi ha gettato la spugna: troppo visionario per non affascinare.

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