Ognuno di noi muore solo e muore interamente: sono due verità che i più rifiutano, giacché i più durante tutta la loro vita sonnecchiano e quando stanno per morire temono di svegliarsi. La solitudine è una scuola di morte e l’uomo comune non la frequenterà mai, l’integrità si ottiene altrove, essa è dunque la ricompensa della solitudine …
La biografia di Albert Caraco sembra quella di un ipotetico personaggio di un racconto di Borges, oscura, frammentaria, prende le mosse in oriente ma prende subito altre direzioni: nasce nel
Breviario del caos è la raccolta delle ammonizioni di un nuovo profeta del Paganesimo, che vuole prendere l’uomo per quello che è e non per quello che dovrebbe essere, che professa un ritorno alla terra giacché il Cielo è vuoto.
La morte e lo sfacelo sono in ogni pagina, il dito è puntato contro i sonnambuli che compongono la massa degli esseri umani, il loro numero che continua a crescere a dismisura, ma anche preti, bottegai e capi di governo, responsabili delle illusioni e delle menzogne che portano il mondo alla catastrofe: gli uomini saranno puniti per aver cercato un Padre in Cielo, sterminati violentemente dal fuoco, e i sopravvissuti saranno allora orfani consapevoli, che vivranno e moriranno da uomini liberi.
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