Di ritorno, ho trovato la primavera, quei fiori appassiti al sole di un aprile ormai lontano. Dalla finestra, la tv del vicino di fronte ancora accesa, come se fosse rimasta sempre così.
Un po' di voglia di piangere, per quello che ormai è perduto, per una canzone che va e viene, per le cose che vorrei dire e bisbigliare.
Ho letto che Sergio Quinzio si è ritirato nello studio della Bibbia dopo la morte di sua moglie. Lui scriveva che la manifestazione di Dio nella storia è sempre più debole e penosa. E che la sua adesione alla chiesa è, piuttosto che ostacolata, aiutata dall'evidenza del suo squallore: mi rispecchio in essa, mi riconosco in essa.
Restano solo i pensieri.
lunedì 3 marzo 2008
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3 commenti:
Nulla è perduto che non si possa ritrovare...mi piacerebbe saperne di più! Ciao
Az
Ciao Az, non ti capita mai la sensazione di avere perduto qualcosa, senza per forza sapere che cosa? e poi, dopotutto, pensare che non importa poi così tanto cosa.. conta solo il fatto che ti senti a mani vuote. un po' come la nostalgia..
a me è già capitato.
è quell'essere a mani vuote che è un po' straziante.Il mio cervello inizia a porsi infinite domande pur di non lasciare spazio all'anima.
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