2666 (le prime tre parti del libro, probabilmente incompiuto, mentre la quarta e la quinta parte usciranno in autunno) mi sembra un libro scritto in fretta, in una notte, e pubblicato senza essere riletto. Mi sembra la brutta di 2666.
Da qui, mi chiedo chi era Roberto Bolaño, che vita aveva fatto, quanto era stato importante per lui il Messico, cosa pensava di quanto scriveva, e anche, curiosamente, cosa ci sia di Roberto Bolaño in 2666.
Difficile dire… certo è che, dopo una conversazione sugli editor di testi nelle case editrici, sono rimasto ingenuamente e profondamente colpito, a bocca aperta, da quante cose nascono dal lavoro metodico di revisione, correzione, riscrittura, dal peso del “mercato”, e da quanta poca sostanza ci possa essere a volte dietro un nome. Da quanto la vera sostanza sia a volte proprio quel nome.
Mi accorgo di stare leggendo ogni cosa giudicando e pensando al lavoro “oscuro” degli editor.
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