Non voglio fare nient'altro
se non vegliare ancora un po',
è così bello rimanere soli
ancora desti e vivi.
Posso già stare coricato a metà
e fino al sonno già cullarmi
nel sogno.
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Pregare è stasera
tutto ciò che mi resta da fare.
L'ho terminato, il giorno,
ho vigilato su di esso
e ora posso riposare.
-
La bella poesia deve essere secondo me un bel corpo, che deve fiorire da parole misurate poste smemoratamente, quasi senza idee sul foglio.
Chissà perché non avevo apprezzato, a suo tempo, le poesie che avevo letto di Robert Walser. Forse perché le avevo lette come avrei letto un giornale, in fretta come una storia scorrevole di cui non si vede l'ora di scoprire la fine.
Oggi, risfogliando quel libro, credo che andrebbe letto costringendosi alla lentezza, e magari anche accantonato e ripreso liberamente nel tempo. Un po' come anche i suoi racconti, talmente intrisi di un animo da riempire il mio dopo poche pagine, da sentire il bisogno di una pausa per ripensare e far sedimentare, se possibile.
Un suo racconto ha lo stesso peso di un romanzo di un altro ipotetico autore: non è possibile leggerne in quantità senza fare confusione ed essere sopraffatti. È giocoforza centellinare.
Proprio nei suoi racconti, continuo a ritrovare personaggi che nascono da Walser stesso, dalle sue impressioni e preoccupazioni; a volte mi sembra che sia lui stesso a parlare nella sua vita di ogni giorno, a volte invece credo che stia facendo recitare un personaggio che avrebbe voluto essere, ma che non era. Non è sempre chiaro dove finisca uno e incominci l'altro, ed è bello che sia così.
3 commenti:
Nico... quanto tempo... come va? Un bacio... colorato =) come sempre!
A proposito... grazie di non avermi cancellato dalla lista dei blog... ero persa dietro ai fogliacci del lavoro, ma c'ero sempre ;-):
hola.. come stai?! ricevo e ti rimando il bel bacio colorato. oggi sono a casa, bloccato dalla febbre dopo alcuni giorni di lavoro in fiera. nostalgia di topolino!..
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