Un sommesso brusio, due persone vicine che bisbigliano nel silenzio, gli impercettibili alti e bassi nel tono della voce, il fruscio dei suoni avvolge i pensieri in un movimento continuo, li solleva e li addormenta. La mente, come ipnotizzata, si abbandona inerme.
O forse il silenzio più assoluto, e soltanto il suono dei pensieri nella mente deserta?
Un bisogno di piangere per trovare pace con se stessi.
Un bisogno di sentirsi capito intimamente, e di capire.
Un bisogno traboccante di fare, sentire e vedere.
lunedì 14 maggio 2007
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