martedì 29 maggio 2007
lunedì 14 maggio 2007
ieri, nella mia immaginazione
Un sommesso brusio, due persone vicine che bisbigliano nel silenzio, gli impercettibili alti e bassi nel tono della voce, il fruscio dei suoni avvolge i pensieri in un movimento continuo, li solleva e li addormenta. La mente, come ipnotizzata, si abbandona inerme.
O forse il silenzio più assoluto, e soltanto il suono dei pensieri nella mente deserta?
Un bisogno di piangere per trovare pace con se stessi.
Un bisogno di sentirsi capito intimamente, e di capire.
Un bisogno traboccante di fare, sentire e vedere.
O forse il silenzio più assoluto, e soltanto il suono dei pensieri nella mente deserta?
Un bisogno di piangere per trovare pace con se stessi.
Un bisogno di sentirsi capito intimamente, e di capire.
Un bisogno traboccante di fare, sentire e vedere.
venerdì 4 maggio 2007
una passeggiata
La Passeggiata di Robert Walser è un libretto pieno di semplicità e stupore, come di un bimbo di fronte alla varietà del mondo. E nelle ultime tre pagine, improvvisamente, il paesaggio di monti e laghi che lui amava così tanto apre come i pensieri di un uomo.
Da dietro le spalle mi lambirono rimorsi e mi vennero incontro sul cammino. Mi sentii invaso da certi tristi ricordi. Accuse d'ogni sorta, appuntandosi contro di me, mi gravavano sul cuore. Dovetti lottare duramente.
Mentre lì attorno, un po' nel boschetto, un po' nel campo, cercavo e coglievo fiori, incominciò pian piano a piovere e il paese si fece ancora più soave e silenzioso. Ascoltavo la pioggia gocciolare lieve sulle foglie, e mi sembrava un pianto. Com'è dolce la minuta, tiepida pioggia d'estate!
Antichi errori, ormai remoti nel tempo, mi tornarono alla memoria [...]. Nel sottile sussurrìo che mi circondava, l'onda dei miei pensieri salì fino a riempirmi di tristezza.
Come una ribalta gremita da scene intensamente drammatiche mi si schiuse dinanzi la vita d'un tempo; un involontario stupore mi colse nel riconoscere tutte le mie debolezze, le infinite cattiverie, la mancanza d'amore. [...]
Alla ricerca di un posto dove sdraiarmi, scorgendo per caso un angolo tranquillo sulla riva lì accanto, spossato come mi sentivo, mi accomodai il meglio possibile sul terreno soffice, al riparo dei fidi rami di un albero amico.
Nel contemplare terra, aria e cielo fui preso da un pensiero conturbante e irreprimibile: ero costretto a dirmi che ero un povero prigioniero fra cielo e terra, che tutti qui siamo ugualmente dei poveri reclusi [...].
"Ho raccolto fiori solo per deporli sulla mia infelicità?" mi domandai, e il mazzolino mi cadde di mano. M'ero alzato per ritornare a casa: era già tardi, e tutto si era fatto buio.
giovedì 3 maggio 2007
una via d'uscita ...
avanti piano ... quasi indietro
A piccoli passi, come se fare due gradini alla volta fosse avventato e irrealizzabile. Già disposto a intravedere grandi orizzonti, accetto un'offerta che mi riporta in basso, dove posso vedere solo a un palmo di distanza, e dove i dubbi mi stanno aspettando.
Ma non posso che ripetermi che ora va bene così, e che gli orizzonti dopotutto sono così tanti..
PS: Ma grande è soprattutto la delusione di non aver potuto comprare niente allo stand dei Peanuts. Avrei voluto il libriccino in cui Pyperita Patty viene sommersa, schiacciata con la lingua fuori dalla parola "answers", le risposte della vita..
Ma non posso che ripetermi che ora va bene così, e che gli orizzonti dopotutto sono così tanti..
PS: Ma grande è soprattutto la delusione di non aver potuto comprare niente allo stand dei Peanuts. Avrei voluto il libriccino in cui Pyperita Patty viene sommersa, schiacciata con la lingua fuori dalla parola "answers", le risposte della vita..
Iscriviti a:
Post (Atom)