giovedì 28 agosto 2008
il ritorno
Alla fine del viaggio, ho saputo che i bambini piccoli si addormentano soltanto quando sono veramente stanchi morti. Sembra che "credano" che con il sonno tutto finisca, e quindi vogliono ritardarlo il più possibile. Non sanno che dopo il dormire c'è di nuovo la veglia, e che tutto continua dal punto in cui l'avevano lasciato.
Ho pensato che la stessa cosa succede forse con la morte, come fossimo bambini nel non voler morire a tutti i costi.
Poi, mi sono sentito a casa quando ho visto una foto di Luigi Ghirri sulla copertina di un libro di racconti di Silvio D'Arzo, questa foto.
lunedì 18 agosto 2008
il sole allo zenit
A volte pensi che ci sia ancora molto da fare, non tanto per la povertà quanto per certa ignoranza. Poi ti rendi conto che certe cose capitano proprio dappertutto, e che dopotutto è stata una piccola disavventura in due settimane ricche di piccoli momenti, bellezza e sorpresa. Che bisogna riuscire a gustare, con semplicità.
Per esempio fra le piante al primo piano di un riad nella brulicante medina di Fes, con stucchi e soffitti altissimi di cedro decorato, candele e cuscini sui tavoli della corte interna per tutta la notte e pareti ricoperte dalle piccole tessere di ceramica blu e bianca. Ora, un giro in terrazza per inspirare ancora il profumo di qui, guardare la città in basso e il cielo sempre limpido in alto.
L'Africa non perdona, e il Marocco è una scoperta.
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