Caro Björn,
dopo aver letto “Bisogno di libertà”, le scrivo per dirle che, se un giorno dovesse decidere di cambiare professione, le consiglierei il sacerdote, o pastore che dir si voglia.
Non sgrani gli occhi domandandosi come possa venirmi in mente una tale idea! So e ho letto che non è credente, ma mi ha molto stupito la grande tranquillità e sicurezza che emana dalle sue pagine, il senso di sapere sempre quello che è giusto fare. Non prenda troppo sul serio questo consiglio, ma è veramente la prima idea affiorata alla mente dopo aver letto l’ultima pagina del suo libro.
Ho anche pensato, subito dopo, che questa impressione di calma nasconderà forse un’inquietudine interna, un’incertezza e un dubbio sempre sotto la superficie, ma quella è ugualmente la sensazione che ho creduto di riconoscere costantemente fra le sue pagine, e se da un lato la trovo quasi invidiabile, dall’altro confesso che mi spaventa e mi fa voltare la testa da un’altra parte, non verso le risposte ma verso le domande.
Al prossimo libro, libero di non sapere dove e quando.